Aḥmad b. Yaḥyā al-Balādhurī (in arabo أحمد بن يحيى بن جابر البلاذري?; ... – Baghdad, 892) è stato uno storico arabo.
Abū l-Ḥasan Aḥmad b. Yaḥyā b. Jābir b. Dāwūd al-Balādhurī è stato uno storico arabo, vissuto nel IX secolo (III secolo dell'Egira). Uno fra i più importanti storici musulmani di tutti i tempi, passò gran parte della propria vita a Baghdad e godette di grande influenza presso la corte del Califfo al-Mutawakkil.
Viaggiò in Siria e Iraq, studiando sotto la guida di al-Madāʾinī, Ibn Saʿd e Muṣʿab al-Zubayrī, raccogliendo informazioni storiche che travasò poi nei suoi principali lavori sul primissimo Islam e sul periodo delle prime conquiste islamiche.
Nome
Al-Baladhuri deve il suo ultimo nome al fatto di essere deceduto a causa dell'abuso di una droga chiamata balādhur (Semecarpus anacardium), descritta dagli studiosi musulmani medievali come un potente corroborante della memoria.
Biografia
Anche se alcuni studiosi gli attribuiscono una dubbia origine iraniana, la sua lingua era l'arabo e in arabo scrisse le sue opere. Agli Arabi inoltre andavano le sue simpatie, tanto da essere rimproverato da Mas'udi come un convinto e accanito nemico del movimento letterario (ma con inevitabili sfumature sociopolitiche) definito Shu'ubiyya, in cui era criticata decisamente la presunzione degli Arabi di una loro superiorità e si rivalutavano, in chiave decisamente nazionalistica, i meriti (faḍāʾil) dei non-Arabi.
Visse alla corte dei Califfi al-Mutawakkil e al-Musta'in e fu tutore del figlio di al-Mu'tazz.
Opere
Il suo capolavoro, che condensa una storia più ampia, è il Kitāb futūḥ al-buldān (in arabo فتوح البلدان?), ossia "Il libro delle conquiste delle contrade", edito da Michael Jan de Goeje sotto il titolo Liber expugnationis regionum (Leiden, 1863-66) e poi tradotto in inglese da Philip K. Hitti e F.C. Murgotten sotto il titolo The Origins of the Islamic State (New York, 1916, 1924). Esso riguarda le guerre e le conquiste degli Arabi a partire dal VII secolo, dalle conquiste dell'Arabia, della Siria-Palestina, dell'Egitto e del Nordafrica (Ifriqiya), a quelle della Spagna (al-Andalus), della Mesopotamia (futuro Iraq), dell'Iran e del Sind.
Un'altra sua opera, rimasta incompleta e a lungo non edita in lingue occidentali, è rappresentata dagli Ansāb al-Ashrāf (in arabo أنساب الأشراف?), ossia le Genealogie delle persone illustri, un ampio lavoro biografico sulla cosiddetta aristocrazia arabo-islamica, da Muhammad e dai suoi contemporanei ai Califfi omayyadi e abbasidi, riguardante le imprese da essi realizzate e i fatti più rilevanti che hanno caratterizzato i primi secoli dell'Islam politico.
Note
Bibliografia
- Carl Brockelmann, Geschichte der Arabischen Litteratur (sic!), Leide, 1942, I, 147 f.
- Lemma «al-Balādhurī» (C.H. Becker - [F. Rosenthal]), su: Encyclopaedia of Islam (II ed.).
Voci correlate
- Ṭabarī
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- al-Baladhuri, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) al-Balādhurī, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.




